L’Analisi Transazionale si caratterizza come modello terapeutico prevalentemente Analitico, cioè “del profondo”. Nasce da una teoria della personalità e del comportamento sociale sviluppata negli anni Cinquanta dallo psichiatra e analista canadese Eric Berne (1910-1970) ed utilizzata in seguito come metodo psicoterapeutico. L’Analisi Transazionale permette di comprendere come i nostri schemi abbiano origine nell’infanzia, e continuino a riproporsi nella vita da adulti, rivelandosi talvolta inadeguati o dannosi.
Di base, l’Analisi Transazionale ruota attorno ai concetti di: “Decisioni” infantili e “Copione” di vita.
Esempi di “Decisioni” infantili (cioè prese nell’infanzia) potrebbero essere: “Ho capito che se mostro le mie emozioni verrò punito, quindi mi chiuderò in me stesso”, oppure “Farò ciò che desiderano gli altri in modo tale che non se ne andranno e mi vorranno bene”. Quindi le “Decisioni” rappresentano delle strategie che, a lungo andare, nella vita adulta producono notevoli problemi con gli altri. Queste decisioni, prese durante l’infanzia, sono state delle ottime strategie per adattarsi all’ambiente circostante che evidentemente richiedeva tali comportamenti. Però oggi, si traducono in rigide modalità di comportarsi, di pensare e di provare emozioni, e possono essere controproducenti. Oggi, fanno sì che la persona risponda alle situazioni presenti come se fosse ancora immerso nelle proprie vicende infantili.
Le decisioni infantili andranno a costituire quello che Berne definisce “Copione” di vita: un “piano di vita che si basa su una decisione presa durante la prima infanzia, rinforzata dai genitori, giustificata dagli eventi successivi e che culmina con una scelta determinante”. Berne individua tre categorie di persone, ognuna delle quali ha il suo copione: il vincitore, il non-vincitore e il perdente. Il vincitore è quella persona che ottiene sempre tutto, e il suo copione è quello del “sempre”, cioè il messaggio del genitore interno è “Tu vincerai sempre”. Il non-vincitore è una persona che su dieci obiettivi ne realizza nove. Il suo copione è il “quasi”, cioè “tu arriverai quasi in cima, ma poi basta”, o “accontentati di ciò che hai vinto finora”. Il perdente è quella persona che non ottiene niente, che ha il copione del “mai”, cioè “Tu non farai mai niente, non otterrai niente dalla vita”.
Il copione dipende dalla struttura della personalità dell’essere umano, che è costituita, secondo l’Analisi Transazionale, dall’interrelazione tra tre “stati dell’Io”, coerenti sistemi di comportamento messi in atto a partire dalle dinamiche dell’infanzia:
- “Io Genitore” (schemi comportamentali indotti dall’educazione genitoriale ricevuta);
- “Io Adulto” (capacità di comprensione e di reazione spontanea nel qui e ora, ovvero capacità di problem solving);
- “Io Bambino” (schemi di adattamento messi in atto dall’infanzia).
In sintesi: l’Analisi Transazionale si basa sull’analisi delle transazioni ovvero lo scambio comunicativo che si verifica tra questi stati dell’Io coinvolti e promuove il raggiungimento di un equilibrio energetico tra i tre stati, per cui: nei primi anni di vita la parte Io Adulto non esiste e può accadere che non abbia mai modo di svilupparsi, ma generalmente nel corso della vita in tutti noi compare un poco; è nostro dovere farla sviluppare sempre di più.